Mentre praticamente chiunque sta preparando le valige per andare alla trentesima edizione del salone del libro, io sono qui al paesello in altre faccende affaccendata. Mi spiace tantissimo di on riuscire ad andare, ma sapevo benissimo che mi sarebbe stato impossibile. Devo ammettere però che provo una leggera punta di invidia nei confronti di chi andrà. Comunque non volevo parlare del SalTo, bensì delle strane e misteriose vicende che caratterizzano una certa fetta dell’editoria italiana.
Complice una serie di fattori mi sono trovata ad avere un pomeriggio relativamente libero (certo avrei potuto impegnarlo per studiare un po’ col sax ma facciamo finta di niente) ho deciso di dedicarmi alla lettura dando uno sguardo ogni tanto ai social (e sì, è stato un pomeriggio di letture produttivo: ho finito un libro e letto un intero fumetto). Aprendo Facebook ho visto una condivisione fatta da una mia amicizia che mi ha fatto rizzare le orecchie. La Triskell edizioni, casa editrice nata nel 2013 (di cui ammetto di non seguire nulla) che si occupa principalmente della pubblicazione di romance e narrativa LGBT, scrive in un post sulla sua pagina ufficiale che uno dei suoi titoli di cui detiene i diritti, si trova i pre-ordine e con trama palesemente copiata dalla loro, per Fanucci che lo dà in uscita per settembre. La serie, Razze Antiche di Thea Harrison era stata iniziata da Fanucci e poi interrotta e i diritti rinegoziati, fino al nono volume, da Triskell e ora Fanucci la mette in pre-ordine? Qui potete trovare il post di Triskell, per ora Fanucci non ha detto niente a riguardo.
Sinceramente io non so cosa pensare a riguardo, la cosa più strana è che qui trovate la trama del libro versione Triskell (edito nel 2017) e qui quella del libro Fanucci (in uscita a settembre).
Un po’ più tardi, parlavo con un amico e mi ha fatto notare che i libri che sempre Fanucci aveva annunciato prima per febbraio e poi per aprile di Brandon Sanderson, ovvero Edgedancer (il libro 2.5 dello Stormlight Archive, le cronache della folgoluce in italiano se non erro) e il quinto volume della saga di Mistborn, non sono usciti e tra i commenti a un post (poi sparito) si era detto che Sanderson non avesse autorizzato la pubblicazione. Io sono allibita. I fan chiedono la pubblicazione dei libri dell’autore americano da tempo e loro sono fermi praticamente da quando l’autore è stato ospite al Lucca Comics and Games nel 2016. Io mi sono rassegnata da tempo e lo leggo solo in inglese (anche perché, a mio modesto parere le traduzioni sono quel che sono ) però chi non ha la possibilità o la voglia di leggere in inglese non dovrebbe meritarsi questo trattamento. Partendo dal presupposto che le case editrici non sono enti benefici e se vanno in perdita hanno tutto il diritto di interrompere ciò che va in perdita, io penso che occorra un minimo di trasparenza nella comunicazione. Il successo dell’editore lo fanno gli acquirenti, se non comunichi con loro non sarai certo premiato e questo atteggiamento, che non è certo esclusiva dell’editore romano, lo trovo tra i più svilenti in assoluto. Sono svariate le pagine Facebook di editori sia di libri che di fumetti dove si interviene sistematicamente alla cancellazione dei post degli utenti. Un conto è cancellare le offese, un altro le richieste di delucidazioni legittime poste in maniera educata. Qui si sbaglia in partenza e il risultato non può che essere un malcontento generalizzato e che porta il lettore a cercare altri canali per recuperare i testi a cui è interessato. Non per tutti leggere in inglese è una moda, a volte è una necessità e lo si fa con uno certo sforzo. Se non si ha un buon rapporto con la lingua originale si rinuncia alle lettura.
Quindi se non si possono realizzare tutte le richieste e i sogni di chi i libri li legge, sarebbe carino trattarli con un minimo di rispetto garantendo loro una comunicazione trasparente e aggiornata.
Qui mi fermo perché mi sembra di iniziare a ragionare a vuoto. Voi cosa ne pensate, non solo del caso particolare proprio in generale dell’editoria italiana e della sua (mancanza di) comunicazione col pubblico?
Io avrei ancora tantissimo da dire (non ho neanche accennato la situazione manga che vive un paradosso lungo anni, una sorta di buco nero delle letture e delle speranze di noi ingenui lettori) ma mi fermo qui e attendo i vostri pareri.
A presto e buone letture!
Sinceramente non sapevo di questa situazione. Acquisto (e leggo) solo poche tipologie di libro e in genere evito le saghe, quindi sono piuttosto fuori dall’argomento. Solo una volta troncarono – anzi, la Rizzoli troncò – una serie che leggevo, dopo il primo volume, mentre altre saghe degli stessi autori vengono tutt’ora pubblicate. Senza dubbio dispiace che vengano cancellate le richieste di chiarimenti, posso solo sperare che rispondano in privato, ma dubito.
Non rispondono, è capitato che i miei post fossero cancellati, in realtà sono stata anche bannata dalla pagina di un editore di fumetti perché avevo chiesto che fine avesse fato la serie che seguivo ed era ferma da due anni.
Col tema dell’editoria italiana apri un vaso di Pandora che racchiude le peggiori nefandezze. Da lettrice accanita di Terry Pratchett, di cui la Salani detiene in diritti in italia, ho visto cose che voi umani… traduzioni fatte alla cavolo, pubblicazione di trilogie di romanzi appartenenti a cicli diversi che non avevano nulla a che fare l’uno con l’altro, libri mancanti di intere pagine e libri mai pubblicati. Una vergogna!
Purtroppo per il momento mi accontento di leggere i libri in italiano solo perché sogno di poter acquistare i libri originali in Inghilterra, al Discworld Emporium. Nel frattempo, non mi va di arricchire troppo Amazon comprando le copie digitali.
Nessuno nega alle case editrici il diritto a fare profitti, ma quello che manca a chi ci lavora sono proprio le basi: il rispetto per i lettori (e spesso, anche per gli autori).
Se continua con questo andazzo, la situazione non potrà che peggiorare, purtroppo.
Indubbiamente lo sconforto davanti a certe situazioni è inevitabile. Oramai i fantasy io li leggo solo in inglese. Ho voluto supportare la pubblicazione italiana di due che mi sono piaciuti molto ma uno è stato stravolto per renderlo adatto a un pubblico particolarmente giovane (ed è un romanzo che ha vinto il Nebula Award ed è arrivato secondo allo Hugo, mica pizza e fichi), l’altro non è tradotto in maniera tragica ma c’è comunque un appiattimento dello stile dell’autrice (poi visto chi lo ha pubblicato le possibilità di rimanere con la trilogia interrotta sono alte). Non ripeterò l’errore. Ho letto Fidanzati dell’Inverno in italiano perché, nonostante lo abbia studiato per anni e lo capisca, leggere in francese è un qualcosa che riservo solo ai fumetti (almeno per ora).
Gli editori possono fare ciò che vogliono, tengano in conto che alla fine gli acquirenti siamo noi e se non compriamo sono loro a pagarne le conseguenze.