Prime Impressioni Manga I

Ultimamente ho letto diversi numero uno di serie manga, oggi vi voglio parlare di tre che in comune hanno l’editore italiano che li pubblica, ovvero la casa editrice milanese J-Pop Manga. Per il resto sono serie completamente diverse per toni, messaggi, target di riferimento ma che, ognuna a modo suo, mi è piaciuta al punto che continuerò a leggerla.

Partiamo dalla serie che chi mi conosce sa che avrei preso e apprezzato, ovvero il primo volume di Disegna! Kakukaku Shikajika di Akiko Higashimura, autrice nota (forse questa è un’iperbole) al pubblico italiano per Kuragehime – La principessa delle meduse. Disegna è un’opera dal tono completamente diverso rispetto a Kuragehime, pur rimanendo pregna dell’umorismo che caratterizza l’autrice. Eppure, dove Kuragehime volontariamente esagera, calca sui personaggi, sulle loro manie, questa opera sembra invece intrisa da un sentimento che a me è parso di malinconia e rimpianto (e credo lo scopriremo solo alla fine del quinto volume) e che, al momento opportuno sa tirare il freno a mano. Questo memoir, non so quanto romanzato, sa essere brutale e offre lo sguardo disincantato e giudicante dell’autrice, oramai quarantenne, sul suo passato, sul suo essere ragazzina convinta di farcela e spinta dall’affetto di tutti e sul suo incontro col maestro che le farà conoscere, con metodi assolutamente poco ortodossi, una dose di realtà.
Lo stile di disegno della Higashimura è assolutamente riconoscibile e per quanto non uniforme al tratto più in voga a me piace tantissimo. L’edizione è di grande formato, senza pagine a colori ma molto curata. Unico difetto le pagine leggermente trasparenti, ma si può benissimo soprassedere. Aspetto con ansia l’uscita del secondo volume perché avevo puntato quest’opera dai tempi della pubblicazione giapponese e mai avrei pensato di poter leggere Disegna! in italiano, quindi ringrazio tantissimo J-Pop Manga.


Altre serie che ho iniziato, e di cui ho letto anche il secondo volume, è Chiisakobe di Minetaro Mochizuki seinen manga liberamente tratto dal romanzo omonimo di Shūgorō Yamamoto. A causa di un incendio, Shigeki perde l’azienda di famiglia e i suoi genitori e decide di ripartire da solo, senza accettare aiuti dall’esterno e il manga racconta le sue vicende che vanno a intrecciarsi con quelle di Ritsu, sua amica di infanzia appena tornata in città e degli orfani dell’unico altro edificio distrutto dallo stesso incendio. A livello di disegno e narrazione ci troviamo anni luce distanti rispetto a Disegna!. Sembra evidente che l’autore qui lavori per sottrazione, per non detti, per metafore di cui affida l’interpretazione al lettore. Suggerisce a bassa voce e affida alle immagini (che ricordano quasi le inquadrature dei film più che le classiche tavole di un fumetto) la trasmissione dello smarrimento che prova il protagonista ad aver perso tutto, il tutto condito con questo sentimento tipicamente giapponese (e che per noi non è di così facile comprensione) del voler farcela da soli. Sono molto curiosa di vedere come si svilupperà la vicenda e la sua conclusione, mancando solo due volumi alla sua conclusione. Anche in questo caso l’edizione è di grande formato, sono presenti alcune pagine a colori e la filiazione è superiore a quella di Disegna! (anche il prezzo è più alto €9.50 contro i 7.90 del manga della Higashimura)


Infine ultimo ma non ultimo (ma letto per ultimo, proprio un paio di giorni fa) vi parlo del primo volume di Horimiya, shounen manga ancora in corso di pubblicazione in Giappone sulla rivista G-Fantasy, scritto da HERO (che ne aveva disegnato anche la versione webcomic) e disegnata da Daisuke Hagiwara. Horimiya è classica serie che di solito io non avrei degnato del minimo sguardo, è una commedia sentimentale in cui ciascuno dei protagonisti nasconde qualcosa di sé al resto del mondo e si trovano a scoprire e mantenere i loro rispettivi segreti. Kyōko Hori è una ragazza popolare dall’immagine impeccabile che una volta tornata a casa assume i panni della sorella maggiore che, curandosi poco del suo aspetto, bada alla casa e al fratellino Souta; il suo compagno di classe Izumi Miyamura ha capelli lunghi, occhiali e un’aria lugubre che tiene tutti lontani, in realtà è tutto un trucco per nascondere piercing e tatuaggi. Quando Souta cade e si fa male, è proprio Miyamura (versione cool) a riaccompagnarlo a casa e a scoprire il segreto di Hori, da qui è facilmente immaginabile cosa potrà accadere.
Questo non è l’incipit più fantasioso che si sia mai visto, è palese. Sono sicura che un po’ tutti gli appassionati di manga potrebbero farmi un elenco di commedie sentimentali che ritengono superiori a questa. Ne sono consapevole. Io però in questo periodo (e non in altri) ho sentito il bisogno di leggere qualcosa di questo tipo, leggero e divertente, e Horimiya soddisfa a pieno le mie esigenze. Lo proseguirò sicuramente nella speranza che si mantenga sempre su questo tono. Mi rendo conto da sola che qui ci troviamo anni luce lontani dagli intenti e dai messaggi che possono portare sia Disegna! che Chiisakobe ma ogni tanto tutti hanno il diritto di leggere qualcosa di più leggero, non si può essere seri e impegnati tutto il tempo, non è assolutamente credibile, ammettiamolo.
Horimiya viene venduto in formato tankobon, con sopraccoperta e pagine a colori a un prezzo di €5.90.


 

Siamo giunti alla fine di questo esperimento in cui vi parlo di nuove serie manga che inizio, spero vi possa interessare così che possa ricomparire ogni tanto sul blog (anche perché non inizio tantissime serie).
Leggete manga? Avete letto questi? Avete qualche titolo da consigliarmi, vi aspetto nei commenti!
A presto e buone letture.

 

 

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5 pensieri su “Prime Impressioni Manga I

  1. Di Horimiya sto sentendo parlare bene e devo ammettere che lo stile di disegno è accattivante. Però, dopo aver dato un’occhiata più approfondita on-line mi sono resa conto che non è il mio genere, ma il difetto è mio: sono un filino allergica al romanticismo e finisco sempre per scegliere manga più dark anche quando avrei bisogno di toni da commedia. Sì, sono un po’ complicata. Comunque è sempre un piacere poter sbirciare tra i tuoi scaffali :). Buone letture.

    • Guarda più che il romanticismo ciò che mi ha colpito è l’equivoco, la creazione di situazioni ridicole e divertenti. Poi i gusti sono gusti e non c’è molto da fare. Io non riesco a leggere storie che sono molto amate ma per me più che dark sfociano nella forzatura.
      Magari, anche se mi pesa consigliare un manga che in Italia è fermo da più di un anno, potresti provare a leggere Himitsu di Reiko Shimizu.

  2. > Lo proseguirò sicuramente nella speranza che si mantenga sempre su questo tono.

    Sono al passo con le scan, puoi stare tranquilla.

    Disegna! è un capolavorone. Un giorno lo prenderò in giapponese.

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